EU Kids Online per MIUR e Parole O_Stili

Commissionata dal MIUR e dall’ATS Parole Ostili (formata dall’Associazione Parole O_Stili, l’Università Cattolica e l’Osservatorio Giovani dell’Istituto Toniolo) e condotta dall’OssCom (Centro di ricerca sui media e la comunicazione) dell’Università Cattolica, la ricerca “EU Kids Online per MIUR e Parole O_Stili” ha l’obiettivo di monitorare accesso, usi, rischi e opportunità di internet per i ragazzi italiani.

 

Cosa è emerso?

Aumenta la percentuale di ragazze e ragazzi che vivono esperienze negative navigando in Internet: erano il 6% nel 2010, sono diventati il 13% nel 2017. Il 31% degli 11-17enni dichiara di aver visto online messaggi d’odio o commenti offensivi rivolti a singoli individui o gruppi di persone, attaccati per il colore della pelle, la nazionalità̀ o la religione. Di fronte all’hate speech il sentimento più diffuso è la tristezza (52%), seguita da rabbia (36%), disprezzo (35%), vergogna (20%). Ma nel 58% dei casi gli intervistati ammettono di non aver fatto nulla per difendere le vittime.


 

Accesso e usi
Lo smartphone è il principale strumento con cui i ragazzi accedono a internet, usato quotidianamente per andare online dal 97% dei ragazzi di 15-17 e dal 51% dei bambini di 9-10. Se l’88% dei ragazzi italiani usa Internet a casa ogni giorno, il 44% usa Internet quotidianamente quando è in giro per andare da qualche parte (per strada, sui mezzi pubblici, etc.) e il 42% mentre è fuori per conto proprio. Fra gli adolescenti di 15-17, la percentuale di chi usa tutti i giorni internet in giro sale al 74%. Cresce anche il numero di ragazzi di 9-17 anni che usa Internet tutti i giorni a scuola (26%), soprattutto fra gli adolescenti di 15-17 anni (49%). Le attività online più diffuse fra i ragazzi sono quelle relative alla comunicazione e all’intrattenimento: il 77% dei ragazzi di 9-17 anni usa internet tutti i giorni per comunicare con amici e famigliari, poco più della metà guarda video online e visita quotidianamente il proprio profilo sui social media. Il 37% usa internet quotidianamente per fare i compiti a casa.


 

I rischi
Sono in aumento i ragazzi che hanno avuto esperienze su Internet che li hanno turbati (dal 6% nel 2010 al 13% nel 2017). Il 31% degli intervistati (fascia 11-17 anni) ha dichiarato di aver visto online messaggi d’odio o commenti offensivi contro un individuo o un gruppo, attaccati per il colore della loro pelle, nazionalità̀ o religione. Di fronte a questi contenuti i ragazzi hanno provato tristezza (52% dei casi), disprezzo (36%), rabbia (35%) e vergogna (20%) ma nonostante ciò il 58% del campione afferma di non aver fatto nulla. Il 42%, comunque, ha cercato di aiutare la vittima. Sono poi il 6% le bambine e i bambini, le ragazze e i ragazzi di 9-17 anni che sono stati vittime di cyberbullismo nell’ultimo anno, il 19% quelli che vi hanno assistito. In questo caso i ragazzi si dividono equamente fra quanti hanno cercato di aiutare la vittima (49%) e quanti non hanno fatto nulla (50%). Aumenta l’esposizione a siti o blog con discussioni legate a contenuti negativi razzisti e discriminatori (33% degli intervistati).

 

 

Le risposte ai rischi
Ancora alto il numero di ragazze e ragazzi che adottano risposte passive ai rischi di Internet, ignorando il problema o sperando che si risolva da solo (35%). Nel 25% dei casi non parlano con nessuno delle esperienze su internet che li hanno turbati o fatti sentire a disagio e nel 27% dei casi risolvono il problema chiudendo semplicemente la pagina web o l’app che stanno leggendo/utilizzando. Il 22% di chi ha avuto un’esperienza negativa su Internet ha reagito bloccando un contatto sui social network. Il 10% ha modificato le proprie impostazioni di privacy in seguito a un’esperienza negativa, e solo il 2% ha segnalato contenuti o contatti inappropriati ai gestori delle piattaforme. Ma se si decide di rivolgersi a qualcuno, i problemi causati dalla Rete si affrontano o con amici (47%) o con i genitori (38%).

 

SINTESI DEI RISULTATI









 

EU Kids Online è riconosciuto a livello internazionale come una fonte autorevole di dati di alta qualità e comparativi sulle opportunità e i rischi di internet per i minori europei. Il network vanta membri in 33 paesi e un approccio multidisciplinare e multimetodologico all’internet safety.

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