Suor Mary Kenneth Keller

Una storia, una parola e un fenomeno mediatico

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04/11/24

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Ciao!
Nel numero di oggi de “Il Megafono Giallo” andiamo dritti al punto. Ti racconteremo di una storia, una parola e un fenomeno mediatico. Non mancherà inoltre un breve riferimento alle elezioni presidenziali degli Stati Uniti del 2024, in programma domani, 5 novembre.

La storia

Lo sapevi che la prima persona a conseguire un dottorato in informatica negli Stati Uniti è stata una suora? Si tratta di Suor Mary Kenneth Keller, della comunità delle Suore della Carità della Beata Vergine Maria.
La sua storia straordinaria è raccontata da Le vite degli altri, la newsletter settimanale del magazine “Lucy, e ci offre uno spunto prezioso per riflettere sul gender gap nelle materie STEM (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica), un tema purtroppo ancora attuale.
Abbiamo preparato per te una sintesi di questa storia affascinante e, proprio nei prossimi giorni, ti presenteremo un nuovo progetto che affronterà queste tematiche nelle scuole secondarie di secondo grado, contribuendo a promuovere una maggiore inclusività nel mondo STEM. Quindi, sei un/una insegnante, non perderti i prossimi numeri di questa newsletter.
Ma torniamo alla storia di Suor Mary Kenneth Keller, pioniera nell’informatica, nonostante le barriere di genere del suo tempo.
Entrata nell'ordine delle Suore della Carità, la sua passione per lo studio la portò a diventare la prima donna ad accedere alle sale computer dell'Università di Dartmouth nel 1958, dove collaborò alla creazione del linguaggio BASIC, progettato per rendere la programmazione accessibile anche ai non esperti.
Nel 1965, Suor Mary Kenneth è diventata la prima persona negli Stati Uniti a conseguire un dottorato in informatica e ha poi diretto il dipartimento di informatica presso il Clarke College, istituzione femminile cattolica.
Attraverso il suo lavoro, ha lottato per garantire alle donne un posto nell’ambito digitale, arrivando a triplicare le dimensioni del suo centro con attrezzature avanzate.
Suor Mary Kenneth Keller

La parola

È “Dossier”.
Dal vocabolario Treccani.〈 dosi̯é〉 s. m., fr. [der. di dos «dorso», perché sul dorso della cartella si usava scrivere il nome cui si riferivano i documenti]. – 1. In partic., raccolta di documenti e informazioni relative a determinate questioni di una certa risonanza, e in ogni caso di carattere pubblico e generale.
Perché abbiamo scelto proprio questa parola? Perché da quasi 10 giorni è una delle parole più utilizzate sui giornali e in tv a seguito di un’indagine della Direzione distrettuale antimafia di Milano su un «gigantesco mercato di informazioni riservate».
Di cosa si tratta? Una società di investigazioni private, “Equalize”, attraverso una rete di presunte cyber-spie rubava sistematicamente dati sensibili da alcuni dei database più importanti in Italia, ovvero lo SDI, il cosiddetto Sistema Di Indagine a cui accedono le forze dell’ordine per controllare le segnalazioni sulle persone, le indagini e i loro precedenti penali, gli archivi dell’INPS, dell’ANPR, l’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente e del SIVA, il Sistema Informativo Valutario della Guardia di Finanza.
A cosa servivano questi dati? I dati servivano a confezionare dei dossier su personalità di spicco del mondo della finanza e del business, ma anche di semplici cittadini che venivano acquistati da altre persone.
Come venivano rubati questi dati? “Da una parte utilizzava un Remote Access Trojan, o Rat, un malware abbastanza comune, che potrebbe essere paragonato a un classico virus. Un virus di questo tipo permette di controllare un computer come se ci si fosse seduti davanti, anche stando a chilometri di distanza. Viene utilizzato soprattutto per accedere a dati a cui, solitamente, si può avere accesso soltanto con il controllo fisico del dispositivo. Il Rat di Equalize era diffusissimo e aveva raggiunto anche gli archivi del Ministero dell’Interno. Le istituzioni però si accorgono abbastanza facilmente di questo tipo di intrusioni. E qui infatti sarebbe entrata in funzione la seconda fase dell’operazione di Equalize, quella “tradizionale”. Alcuni manutentori dei sistemi infettati dal Rat sarebbero stati corrotti da Equalize e avrebbero avvisato l’azienda ogni volta che il Ministero dell’Interno prendeva provvedimenti per limitare l’azione del proprio malware.” scrive Qui Finanza.
Tra i risvolti più inquietanti della vicenda c’è anche la richiesta da parte di un noto imprenditore di inserire questo trojan (virus) nel cellulare della sua ragazza, così da poterne controllare i movimenti e le attività.
Come scrive Il Post “Sulla vicenda è intervenuto anche il ministro della Giustizia Carlo Nordio, che durante un evento a Napoli ha detto: «Credo che non siamo al sicuro e non saremo al sicuro fino a quando la legge e la tecnologia a nostra disposizione non sarà riuscita ad allinearsi con la tecnologia a disposizione della criminalità».”
Intrusione nei database da parte di un sistema di cyber spie

Il fenomeno mediatico

Un effetto mediatico di cui si è parlato in questi ultimi giorni è “l’effetto Streisand".
L’effetto Streisand si verifica quando il tentativo di censurare o eliminare un’informazione finisce, paradossalmente, per attirare maggiore attenzione e amplificarne la diffusione.
Si chiama così perché nasce da un episodio del 2003, quando Barbra Streisand citò in giudizio un fotografo per aver pubblicato una foto della sua villa a Malibu, sostenendo che ciò violasse la sua privacy. Il fotografo difese la foto come parte di un progetto di documentazione dell'erosione costiera californiana. Ironia della sorte, la denuncia attirò molta più attenzione sulla foto, che da poche visualizzazioni passò a oltre 420.000 nel mese successivo, amplificando proprio ciò che Streisand voleva nascondere.
Oggi questo fenomeno torna d'attualità con la serie Disney+ “Avetrana. Qui non è Hollywood”. Con l’annuncio del titolo, il sindaco di Avetrana ha richiesto l’immediato ritiro della serie, ritenendola dannosa per l’immagine della comunità. Questo appello, però, ha scatenato un’ondata mediatica che ha riacceso i riflettori sul caso, riportando Avetrana al centro del dibattito nazionale.
Villa di Barbra Streisand a Malibu

Elezioni americane: cosa fanno i social?

Memori di situazioni molto complicate e pericolose come, ad esempio, quelle del 2016, quando si è scoperto che entità legate alla Russia avevano utilizzato piattaforme come Facebook e Twitter per influenzare le elezioni, si è messo in atto un sistema di protezione del dibattito pubblico?
Per fortuna sì. Durante queste ultime elezioni presidenziali americane, infatti, le piattaforme social hanno intensificato gli sforzi per contrastare la disinformazione e mantenere l'integrità del voto, ciascuna con misure specifiche per etichettare e moderare contenuti falsi o generati dall’intelligenza artificiale.
Meta, ad esempio, ha bloccato la pubblicità politica durante la settimana pre-elettorale e attivato avvisi per connettere gli utenti alle fonti ufficiali. TikTok ha lanciato l'US Elections Center e continua a vietare la pubblicità politica, introducendo inoltre strumenti per identificare contenuti AI manipolati. X (ex Twitter) ha imposto policy rigide contro l’interferenza elettorale, aggiungendo etichette su contenuti potenzialmente fuorvianti e invitando alla trasparenza nei post.

Scuola

Hai coinvolto le tue classi nel nostro progetto di mappatura delle relazioni tra le nuove generazioni e il mondo digitale?
Come recuperare e far partecipare la tua classe?

📝 | Chiedi loro di compilare il questionario, ci vorranno solo pochi minuti.
È un'opportunità per far sentire la loro voce e aiutarci a comprendere meglio le dinamiche del mondo digitale che vivono ogni giorno.
🔒 | È tutto anonimo: non sappiamo chi compila il questionario né quali risposte lascia, quindi possono esprimersi liberamente.
👩‍🎓👨‍🎓 | È aperto a ragazzi e ragazze dagli 11 ai 19 anni: più ne partecipano, più avremo un quadro chiaro e completo. Se come insegnante vuoi avere la sicurezza che non ci siano domande inappropriate ti diamo la possibilità di leggere tutto qui.
📱 | Fallo compilare con i loro dispositivi: quindi, ogni persona deve utilizzare il proprio computer, tablet, smartphone…

Due note importanti.
2) Per una corretta visualizzazione è preferibile utilizzare browser come Chrome.

Appuntamenti

Martedì 5 novembre
Ore 9:00
Continua il percorso di formazione di Parole O_Stili presso le classi delle scuole primarie del comune di Brescia. Nel loro secondo incontro, i bambini e le bambine della Scuola Calini approfondiranno il tema della multiculturalità.
Ore 10:00
Parteciperemo al percorso Digital Guardians di Generali, in programma il 5 novembre per i collaboratori e le collaboratrici dell'azienda. L'incontro esaminerà le sfide dell'educazione genitoriale nell'epoca contemporanea. Seguendo il principio "Virtuale è reale" del Manifesto della comunicazione non ostile, affronteremo il tema dell'uso responsabile delle tecnologie.
Ore 14.00
In occasione dell’Open day del POLIMI Graduate School of Management di Milano, presenteremo il progetto Parole O_Stili ed il Manifesto della comunicazione non ostile alle quattrocento nuove matricole dei Master della scuola.
Mercoledì 6 novembre
Ore 17:00
Inizia un percorso online sull’educazione civica presso l’Istituto Comprensivo Biella II, che ci vedrà impegnati in vari appuntamenti in cui verranno approfondite le tematiche dell’ascolto, delle emozioni, del bullismo e dell’intelligenza emotiva.
Ore 16:45
Nel quadro della formazione online presso l’IC di Casalpusterlengo, i docenti della scuola dell’infanzia e primaria approfondiranno i 10 principi del Manifesto della comunicazione non ostile.

Giovedì 7 novembre
Ore 10:00
Per i bambini e le bambine della Scuola Montale di Brescia, il percorso con Parole O_Stili giunge al termine con un ultimo incontro in cui svolgeranno attività collaborative sull’utilizzo pratico del Manifesto della comunicazione non ostile.

Sabato 9 novembre
Ore 12:15
Saremo ospiti di Partner Teach For Italy, ente che si impegna a ridurre le disuguaglianze educative e a rafforzare la scuola pubblica nelle aree più difficili. Parteciperemo alla Alumni Summit 2024, che è un evento annuale disegnato per riflettere sulle disuguaglianze educative in Italia e approfondire i percorsi e le sinergie per il cambiamento dell'ecosistema educativo.
Il Festival della comunicazione non ostile non salta ma si sposta
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