Luigi Mangione

Un killer che diventa un eroe!

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16/12/24

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Ciao!
Oggi iniziamo la nostra newsletter parlando di un fenomeno che sta facendo discutere. Proseguiremo poi con cinque nuove parole che… arrivano dai social!

Luigi Mangione, un fenomeno social

Un uomo di nome Brian Thompson, CEO della UnitedHealthcare, la più grande compagnia di assicurazioni sanitarie degli Stati Uniti, è stato ucciso in strada a New York il 4 dicembre con tre colpi di pistola.
Pochi giorni dopo, la polizia ha arrestato Luigi Mangione, 26 anni. Era in un McDonald’s di Altoona, Pennsylvania, quando un dipendente insospettito ha allertato le autorità.
Ma la parte più interessante non è questa, bensì quello che accade sui social tra la notizia dell’omicidio di Thompson e l’arresto del suo presunto assassino. Sui social americani, le prime reazioni sono state sorprendenti: in molti hanno celebrato l’accaduto, definendo il killer un anonimo “giustiziere” contro i potenti.

“I politici del Minnesota, il suo Stato natale, hanno condiviso sui social messaggi di solidarietà. Ma quei post di supporto sono stati presto sommersi da un’ondata di indignazione: le persone hanno raccontato storie drammatiche di pazienti a cui era stata negata la copertura sanitaria dalla compagnia di Thompson e hanno pubblicato battute macabre, paragonando la sua morte al modo in cui loro stessi sono stati trattati dal sistema sanitario americano”, scrive il Magazine americano Gizmondo, specializzato in tecnologia e digitale.
In poche ore su Amazon erano già in vendita magliette celebrative, il McDonald’s di Altoona (dove Mangione è stato identificato) è stato bersagliato di recensioni negative e i social sono stati inondati di meme e contenuti virali.
Scrive Il Post: “I media statunitensi continuano a occuparsi del caso Mangione in modo costante e approfondito, rispondendo a un’elevatissima attenzione generale. Su internet, oltre alle battute e ai meme che lo associano all’idraulico Luigi di SuperMario Bros, per il suo nome e le sue origini italiane, la sua presenza si è estesa ad articoli di merchandising venduti sui siti di ecommerce. Dopo aver chiuso i suoi profili, YouTube e Meta devono cancellarne decine di altri che continuano a essere aperti, falsi o di sostegno; su alcuni siti di raccolte fondi, come GiveSendGo, si raccolgono donazioni per la sua difesa legale. A New York un gruppo di ragazzi si è perfino radunato inscenando un concorso di sosia di Mangione, ispirandosi a quelli che negli ultimi mesi sono stati dedicati a varie celebrità dello spettacolo.”

Questa storia mette in evidenza un fenomeno particolare: l’improvvisa e incontrollata mitizzazione online di figure controverse. Nella narrazione dei social, Mangione è diventato rapidamente il simbolo delle frustrazioni collettive verso il sistema sanitario statunitense, trasformandosi in un “vendicatore antisistema”.

Questo fenomeno non è nuovo: assassini e criminali hanno spesso esercitato un fascino particolare su alcune sottoculture. Mangione, in particolare, è giovane, ricco, attraente e fotogenico — dettagli che accendono l’attenzione dei media e del pubblico. Ciò che rende questo caso diverso è che la sua figura è diventata popolare e virale anche in contesti in cui la violenza non viene mai apertamente celebrata.
La romanticizzazione di Mangione evidenzia una società in cui i confini tra protesta e giustificazione della violenza si stanno pericolosamente assottigliando.

Come è cambiato il linguaggio con i social

Creator, Delulu, Demure, POV e Slayare.
Quante di queste parole conosci?
Se hai risposto almeno a tre, potresti:
  • far parte della Gen Z;
  • avere un rapporto quotidiano e attento con i contenuti di TikTok.
Sono infatti le cinque parole che quest’anno entrano ufficialmente nel vocabolario Treccani, portate alla ribalta proprio dalla piattaforma TikTok.
Cosa vogliono dire?
Ce lo facciamo spiegare direttamente dai “creator”, ovvero "Persona che, per mestiere o per passione, crea e pubblica contenuti originali e innovativi, principalmente video, da destinare alle piattaforme digitali”
Il nostro linguaggio è cambiato da quando utilizziamo i social media? A rispondere è uno studio del Centro di Data Science and Complexity for Society dell'Università La Sapienza di Roma, pubblicato sulla rivista Pnas.
La ricerca si è concentrata sulla ricchezza del vocabolario degli utenti e sulle loro attività online, analizzando ben 34 anni di interazioni linguistiche. Come? Grazie a un dataset gigantesco: 300 milioni di commenti in inglese raccolti su otto piattaforme (Facebook, Twitter-X, Gab, Reddit, Telegram, Usenet, Voast e YouTube), tracciando l’evoluzione dal 1990 a oggi.
Scrive l’ANSA: “ll quadro che emerge è che sui social si sta verificando un processo di semplificazione linguistica che si manifesta in diversi modi tra cui una ridotta ricchezza lessicale e commenti di lunghezza più breve. La maggior parte degli utenti, ad esempio, utilizza fino a 10 parole uniche indicando così una dimensione lessicale modesta. Parallelamente, però, i ricercatori hanno analizzato l'introduzione di parole nuove. E hanno osservato che, nonostante la semplificazione generale, si continuano a introdurre neologismi ad un ritmo stabile. A dimostrazione di come il linguaggio rimanga dinamico anche in un contesto di impoverimento lessicale.”
Ti dice qualcosa la “lingua TikTok”?
Continua sempre l’ANSA: “L’evoluzione del linguaggio è solo in parte influenzata dall'uso dei social. Piuttosto, sembra che l'utilizzo sempre più costante di abbreviazioni, così come di hashtag ed emoticon, sia figlio di un cambiamento già in atto, accelerato dalla globalizzazione digitale. E riflettono piuttosto un aspetto più ampio del comportamento umano, un fenomeno universale legato a dinamiche sociali più ampie come quando due lingue si incontrano e da queste ibridazioni nascono idiomi unici. Lo stesso processo di semplificazione - è il parallelo che fa la ricerca - che si è verificato nel lingue romanze rispetto al latino da cui derivano”
“A scuola non insegnano più nulla!”
“Ai miei tempi si studiava davvero, ora sono tutti progetti e progettini”

Gli ultimi dati OCSE sfatano alcuni pregiudizi sulle competenze degli italiani. La ricerca, che ha analizzato abilità fondamentali come comprensione del testo, calcolo e problem solving tra adulti dai 16 ai 65 anni, mostra che i giovani italiani (16-24 anni) ottengono risultati migliori rispetto alla media nazionale, probabilmente grazie a un’istruzione più recente.
Tuttavia, gli adulti italiani in generale risultano sotto la media rispetto ai 31 Paesi analizzati, piazzandosi ultimi tra le grandi economie industrializzate, con punteggi particolarmente bassi nel problem solving, a livello 1 o inferiore.
Risultato? La nostra penisola è ultima tra i grandi Paesi industrializzati.

Cosa vogliono dire concretamente questi numeri?
Come sottolinea il 'Programme for the International Assessment of Adult Competencies' “le competenze sono fondamentali per partecipare con successo all'economia e alla società odierna e tanto più necessarie di fronte alla rapida evoluzione tecnologica, alle sfide della transizione energetica e dell'invecchiamento demografico. Gli adulti con le competenze più alte riescono a gestire meglio le complessità della vita contemporanea, ad orientarsi nella massa delle informazioni e contribuiscono al raggiungimento di decisioni e politiche più consapevoli.”

Festival della comunicazione non ostile

Festival della comunicazione non ostile - Le parole danno forma al futuro
Questo sta per finire e il nuovo anno porterà una bella novità: la nuova edizione del Festival della comunicazione non ostile.
Adesso è ora di organizzarsi, il 20 e 21 febbraio 2025 ci ritroviamo a Trieste!
Parleremo di: dialogo intergenerazionale, salute mentale, social media, giornalismo, pornografia, musica, Intelligenza artificiale, linguaggio inclusivo, violenza di genere… e molto altro.

Al rientro delle festività lanceremo ufficialmente le iscrizioni, quindi non perderti nessun numero della newsletter per essere tra le prime persone a registrarsi.
Il Trieste Convention Center è grande ma i posti finiscono presto…
Una delle novità di questa edizione? I tavoli di lavoro multigenerazionali!
La mattina di venerdì 21 febbraio 2025 infatti, studenti, studentesse, manager, insegnanti, dirigenti scolastici e altre figure di diversi settori si riuniranno per trovare insieme "Le parola del futuro" – ovvero, un termine che possa rappresentare i valori che la community di Parole O_Stili vorrà portare proprio nel suo futuro.
Ai tavoli di lavoro può partecipare chiunque dai 16 anni di età in sù. Invia la tua candidatura e partecipa a questo momento di confronto e crescita!
Sarà un momento formativo i cui ingredienti saranno: po’ di creatività, un po’ di confronto, un po’ d’informazione, un po' di gioco e un po’ di lavoro di gruppo.
Saremo guidati attraverso attività interattive e momenti di confronto. Tutto in 3 ore. Tutto mentre si beve un caffè, si sgranocchia qualcosa e intanto si parla, si ascolta, si colora, si costruisce, si scrive, si decide.
Perché se il Festival ci ha invitato a capire che “Le parole danno forma al futuro”, qui ci mettiamo in gioco e concretizziamo. E per magia, le parole che danno forma al futuro prenderanno forma.

Scuola

Save the date!
Insegnanti, la mattina di venerdì 21 febbraio tenetevi libere/i, perché al Festival potete partecipare con le vostre classi attraverso un’attività didattica gratuita che sarà disponibile sul nostro portale Ancheioinsegno.it
Le parole chiave?
Parole, Futuro, Generazioni.

Cose belle da segnalare
Nelle prossime settimane saremo impegnati in un nuovo progetto, nato dalla collaborazione con Lilly e con il supporto dell’associazione pazienti, che ci vedrà impegnati su un tema importante: l’obesità.
Realizzeremo un glossario di 25 termini, progettato con cura per promuovere un linguaggio più rispettoso, consapevole e lontano dagli stereotipi. Ogni parola sarà pensata non solo per descrivere, ma per contribuire a un cambiamento culturale.Con questo progetto vogliamo dimostrare, ancora una volta, che un linguaggio gentile e attento può abbattere barriere e aprire nuove prospettive.
Ti daremo aggiornamento sui prossimi sviluppi, così che potrai leggere e condividere il glossario.
Candidatura categoria No Profit al Premio San Bernardino per la pubblicità socialmente responsabile
Abbiamo ricevuto la candidatura per la categoria No Profit al Premio San Bernardino per la pubblicità socialmente responsabile, con la campagna "Ora che lo so", ideata insieme al Comune di Bergamo. La campagna mira a sensibilizzare gli adulti sugli effetti dannosi dell’utilizzo del cellulare da parte dei bambini sotto i 2 anni. È stato un onore condividere questo traguardo con l'ex Assessore alla scuola, Loredana Poli.
A vincere è stata però la campagna “Uomo in mare” di Emergency e Ogilvy, che promuove l’importanza dei salvataggi in mare.
Uomo in mare - Emergency e Ogilvy
Il Manifesto della comunicazione non ostile è ancora una volta protagonista in un libro.
Questa volta nel volume “Scuola, il domani che c'è. Vademecum per una didattica digitale: buone pratiche ed esperienze”, scritto da Sandra Santomauro insieme a Bianca Iaccarino, una delle insegnanti più appassionate e brillanti che abbiamo avuto modo di incontrare, proveniente dal Liceo G.B. Vico di Napoli.
Il libro racconta la sperimentazione digitale introdotta nel liceo, un esempio da seguire per molte altre scuole.
il manifesto nel libro "Scuola, il domani che c'è. Vademecum per una didattica digitale: buone pratiche ed esperienze”

Sottoscrizioni

In occasione della Giornata Nazionale dello Spazio, è stato inaugurato dall’IstitutoTecnico Alessandro Volta di Perugia il Volta SpaceLab, un laboratorio culturale in cui scienza e tecnologia dello spazio ispirano la didattica delle STEM e il dialogo col territorio.
In occasione dell'evento è stato sottoscritto ufficialmente dalla Dirigente Fabiana Cruciani il Manifesto della comunicazione non ostile per la scienza.
Fabiana Cruciani firma il Manifesto della comunicazione non ostile per la Scienza

Appuntamenti

Martedì 17 dicembre
Ore 08:00
Secondo intervento presso l’IC Camozzi di Bergamo, nell’ambito del percorso “Il mio primo telefono” per le scuole secondarie di I grado. Presenteremo il Manifesto della comunicazione non ostile e approfondiremo il primo principio: “Virtuale è reale”.

Mercoledì 18 dicembre
Ore 13:00
Saremo ospiti di Querciambiente per un intervento formativo sul "Manifesto della comunicazione non ostile e inclusiva", con focus sulle differenze di genere. L’obiettivo è sensibilizzare sul linguaggio e sulle relazioni, promuovendo un ambiente di lavoro equo e inclusivo.

Ore 16:45
Continua la formazione online presso l’IC Casalpusterlengo per i docenti della scuola dell’infanzia e primaria. Nel percorso di Educazione Civica, parleremo di intelligenza emotiva, competenze relazionali per migliorare la comunicazione e lo sviluppo del linguaggio inclusivo a scuola.

Ore 17:00
Secondo appuntamento online con i docenti del primo ciclo (1^, 2^, 3^) della scuola primaria dell’Istituto Comprensivo Modena 4. Tema dell’incontro: la piattaforma AncheIoInsegno.it e il percorso di educazione civica.
Giovedì 19 dicembre
Ore 17:00
Prosegue il percorso online con i docenti della scuola primaria e dell’infanzia dell’Istituto Comprensivo Biella II, con focus su AncheIoInsegno.it e il percorso di Educazione Civica.
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