Sono davvero tante questa settimana le notizie inerenti il mondo dei social media e della società. Ti lasciamo qui le tre che più hanno catturato la nostra attenzione.
La primaSei hai un figlio o una figlia alle elementari e medie, sicuramente qualcuno nelle chat dei genitori ha lanciato l’allarme “
Squid Game”. La popolare serie tv sudcoreana è accusata di mettere in pericolo i più piccoli a causa delle scene violente e diseducative. Addirittura è stato lanciato un appello online per chiederne la cancellazione.
Ma una serie può davvero essere così pericolosa? A questa domanda
ha risposto con puntualità Giovanni Ziccardi, professore di Informatica Giuridica all’Università di Milano e esperto di nuovi media, il quale ha strutturato un’analisi dettagliata,
elaborata su 10 differenti punti:
1) La responsabilità dei genitori.
2) L’impossibilità tecnologica di rimuovere contenuti.
3) Dedicare parte del profitto generato da un prodotto con contenuti di violenza per pensare a barriere di accesso più forti.
4) Il merchandising, i meme e i “rumors” attorno alla serie.
5) L’accesso completo a pornografia, odio, morte e violenza in capo ai bambini.
6) La necessità di dialogare e spiegare.
7) Il problema dell’identificazione degli utenti.
8) Nuove culture e geopolitica in molte produzioni televisive attuali.
9) Un mondo di contenuti per adulti e il fallimento dei sistemi elementari di parental control.
10) Rendere la situazione, nei limiti, positiva (lesson learned).
Ti invitiamo a leggere l’approfondimento perché ne vale davvero la pena.
La secondaFacebook ha deciso di cambiare nome. O meglio, non il nome del social che tutti utilizziamo ma dell’azienda, di cui fanno parte anche Instagram e WhatsApp. Le voci di corridoio dicono che il Ceo Mark Zuckerberg lo annuncerà presto.
Ma perché questo cambiamento? Le motivazioni sono diverse, tra le più accreditate:
- sganciare gli altri servizi dell’azienda dal marchio “Facebook” che, proprio in questi ultimi tempi a causa di scandali e blackout, sta perdendo in termini economici (in borsa) e di credibilità.
- puntare sul futuro del “metaverso”, ovvero un mondo dove virtuale e reale si fondono in un unico spazio.
Se vuoi saperne di più, ti lasciamo qui
un articolo per approfondire il cambio del nome e un altro per
scoprire cos’è esattamente il metaverso.
La terzaDopo il grande caos dei fatti di Capitol Hill (ricordi? In caso puoi recuperare qui), l’ex Presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha deciso di crearsi un suo personale social. Si chiama Truth (“Verità” in inglese) e nasce con l’obiettivo di «resistere alla tirannia della Big Tech».
Purtroppo però già nei primi giorni la piattaforma ha avuto qualche piccolo problema di sicurezza.
Lo racconta approfonditamente su Vanity Fair la giornalista Simona Siri.
un extraCome saprai lo scorso lunedì si è chiusa la tornata elettorale delle elezioni amministrative per molti comuni italiani. Tra questi c’era anche quello di
San Giuliano Milanese, 38mila abitanti a pochi km di distanza dal capoluogo lombardo. Qui è stata eletta per la seconda volta l’assessora Nicole Marnini.
Qual è la notizia? Che dopo le votazioni, Marnini è stata violentemente insultata sui social con illazioni e allusioni sessuali perché “
colpevole” di essere anche la compagna del nuovo sindaco eletto.
Ovviamente non entriamo nel merito della questione politica ma ci concentriamo proprio “
sullo stile” delle accuse ponendoci
alcune domande retoriche: è possibile manifestare dissenso senza insultare? a un uomo sarebbero state fatte le stesse allusioni sessuali?
Sembra scontato ma ogni volta che vogliamo dire la nostra, online o offline, per esprimere tutta la nostra indignazione, dobbiamo ricordarci che, come dice il principio 9 del
Manifesto della comunicazione non ostile per la politica:
“
Gli insulti non sono argomenti”
Machiavelli scrive che gli uomini offendono o per paura o per odio. Sono consapevole che gli insulti sono umilianti sia per chi li riceve, sia per chi li fa: per questo non insulto e non rispondo agli insulti, e mi impegno a migliorare il mio Paese cominciando a migliorare il livello del dibattito pubblico. È già la sesta settimana che ti raccontiamo tutti i dettagli e le novità della nostra piattaforma per la scuola
Ancheioinsegno.it, e anche oggi non vogliamo essere da meno.
Quello che poniamo alla tua attenzione è una delle oltre 300 attività didattiche che puoi consultare e utilizzare gratuitamente sul sito. Fa parte del P
ercorso di Educazione civica, è pensata per gli studenti e le studentesse della secondaria di Primo grado e ha come obiettivo quello di educare a un uso responsabile dei social, in particolare di Instagram. Il titolo è “
Instagrammer per un giorno” e puoi consultarla subito.