Words have power

Overtourism, Brat e Intersessuale. Cosa vogliono dire?

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05/08/24

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Ciao!
Iniziamo quest'ultima newsletter prima delle vacanze con un approfondimento sulle tre parole che stanno calamitando l’attenzione in questa metà d’estate.

La prima parola // Overtourism

Forse ti sarà capitato di vedere questa foto o questo video.
Manifestani a Barcellona si oppongono all'overtourism
Una delle immagini più emblematiche della protesta a Barcellona mostra gli abitanti della città che si oppongono ai turisti, accusati di alimentare un turismo invasivo che fa lievitare il costo della vita. Le proteste non si limitano alla capitale della Catalogna: si estendono anche alle spiagge della Grecia, dove droni identificano sdraio e ombrelloni piazzati illegalmente, segnalando le infrazioni tramite un'app alle autorità competenti. Altre manifestazioni includono i cortei a Palma di Maiorca e le incursioni di gruppi punk sull’isola di Sylt, un esclusivo paradiso del Mare del Nord.
Ma che cos'è esattamente l'overtourism? Questo termine descrive una situazione in cui una località turistica viene invasa da un numero eccessivo di visitatori, superando la sua capacità di accoglienza e gestione. Tale fenomeno può avere conseguenze negative sia sull'ambiente naturale che sulla qualità della vita dei residenti.

La seconda parola // Brat

È il termine più virale del momento con oltre 1 milione di post solo su TikTok, tanto che questa del 2024 viene definita la “Brat summer”.
Brat significa qualcosa come “ragazzaccia” (pur non avendo un genere specifico, è spesso riferito alle ragazze) e descrivendola come impertinente, ribelle e sfacciata, ma con una connotazione di orgoglio e autodeterminazione piuttosto che di disapprovazione.
Una parola diventata però virale a seguito di un album musicale della cantante pop britannica Charli XCX e di molti meme. Alla parola viene associato un colore il verde acido, in riferimento all’album Brat dell’artista.
brat
Lo stile grafico dell’album è caratterizzato da un design minimale e volutamente trasandato, con l’utilizzo dell’Arial Narrow, un font così sgranato da sembrare un errore di stampa. Nonostante ciò, questa scelta ha catturato subito l'interesse delle nuove generazioni.
Il progetto di comunicazione ha incluso anche un “brat generator”, un'app che permette agli utenti di inserire qualsiasi parola e visualizzarla sulla copertina dell'album con lo stesso font sgranato. Questo strumento ha contribuito notevolmente alla diffusione della copertina e ha visto migliaia di utenti impegnati a condividerlo sui social.
Approfondimento > Cosa vuol dire “brat”
Abbiamo usato il brat generator anche noi!
parole o_stili

La terza parola // Intersex o Intersessuale

L'Istituto Superiore di Sanità definisce "intersex" come un termine ombrello che comprende le persone con variazioni nelle caratteristiche sessuali. Queste variazioni possono riguardare cromosomi, gonadi (ghiandole sessuali) o anatomia sessuale sin dalla nascita.
Il termine "intersex" sta guadagnando popolarità nelle scienze sociali, nell'attivismo e nelle istituzioni internazionali, sostituendo l’espressione “Disordini/Differenze dello Sviluppo del sesso”, ancora comune in ambito medico e legale. Questo nuovo termine si propone di essere più inclusivo e rispettoso verso chi presenta tali variazioni.
Recentemente, la parola è diventata nota a seguito di un episodio controverso verificatosi alle Olimpiadi di Parigi 2024. La partita di boxe tra l'atleta italiana Angela Carini e la pugile algerina Imane Khelif, che si è conclusa con la vittoria di Khelif dopo il ritiro di Carini, ha suscitato ampio dibattito mediatico in Italia. Le polemiche sono esplose a seguito di una fake news che etichettava Khelif come una persona transessuale.
Al di là delle polemiche, è importante focalizzarsi sul significato delle parole: imparare e utilizzare termini aggiornati ci aiuta a comprendere meglio la realtà e a considerare le sfumature della nostra società.

È tempo di ...

Festival della comunicazione non ostile

Due settimane fa ti abbiamo raccontato quale sarà il titolo e il tema della prossima edizione del Festival della comunicazione non ostile, ricordi?

“Le parole danno forma al futuro”
Più precisamente a novembre parleremo di generazioni.
Con la GEN Z, infatti, costruiremo un’edizione che sappia fare dell’ascolto e della condivisione la bussola per un nuovo futuro.
Locandina Festival Le parole danno forma al futuro
E proprio la Generazione Z (ovvero chi è nato circa tra il 1997 e il 2012) è la protagonista di queste Olimpiadi a Parigi, con un nuovo modo di pensare e di vivere lo sport. Li vediamo accogliere felici i loro risultati sportivi, anche quando non sono da podio. Ce l’ha fatto vedere la nuotatrice Benedetta Pilato che per un centesimo non si è classificata quarta nella gara dei 100 rana, ce l’ha raccontato Filippo Macchi, argento nel fioretto individuale e a squadre, che sul suo profilo Instagram ha scritto: “Torno a casa con una bellissima medaglia d’argento ma che mi lascia ad una stoccata dal famoso “obiettivo di ogni atleta". Ne ho sentite di ogni, ti hanno derubato, arbitraggio scandaloso, è una vergogna. Eppure a me viene da dire che sono proprio un ragazzo fortunato”.
Queste Olimpiadi, inoltre, stanno offrendo una nuova prospettiva, quella del dietro le quinte. Molti atleti e atlete stanno condividendo contenuti che mostrano un volto diverso della competizione.
Tra gli sportivi più amati dalla GenZ ci sono Jasmine Paolini, che ha conquistato l'oro nel doppio di tennis con Sara Errani, e Simone Biles, la ginnasta statunitense che ha già vinto tre ori a Parigi. Non mancano nemmeno i riflettori su Victor Wembanyama, il cestista francese professionista nella NBA, e Mattia Furlani, la stella italiana del salto in lungo.

È sempre colpa dei social?

La Turchia dal 2 agosto ha bloccato l’accesso a Instagram su tutto il territorio nazionale.
Il motivo? “La decisione è stata annunciata sul sito web dall’autorità turca per le tecnologie dell’informazione e delle comunicazioni (Btk), che non ha fornito alcuna spiegazione. Il direttore delle comunicazioni della presidenza turca, Fahrettin Altun, ha criticato duramente la piattaforma il 2 agosto, sostenendo che “impedisce alle persone di pubblicare messaggi di condoglianze per il martirio di Ismaïl Haniyeh (leader di Hamas)”, che sarà sepolto in Qatar.
Alcune settimane prima anche la regione del Punjab, in Pakistan, ha chiesto al governo la sospensione sul proprio territorio di tutti i principali social network per sei giorni.
L’obiettivo è di impedire la diffusione di fake news e incitamento all’odio durante la ricorrenza dell’Ashura, una festività celebrata sia dalla maggioranza sunnita sia dalla minoranza sciita per la quale è un giorno di lutto e, talvolta, di violenze e intimidazioni.

È possibile agire sui social in questo modo? La Corte Suprema degli Stati Uniti ha scelto di non rispondere a questa domanda durante il caso 'Murthy, Surgeon General, et al. contro Missouri, et al.' Questo processo accusava il governo statunitense di violare il Primo Emendamento della Costituzione, sostenendo che aveva esercitato pressioni sulle piattaforme social per censurare post considerati disinformativi.

È sempre colpa dei social?

“Il Megafono giallo” si prende una pausa estiva e torna sempre più ricco di novità lunedì 2 settembre.
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