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Oggi pubblichi sui social e domani non ti danno il mutuo

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24/03/25

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Ciao!
Ultimamente sui social sta spopolando un trend che merita una riflessione. Molti utenti, spesso giovanissimi, pubblicano video in cui si vantano di non saldare i debiti accumulati con il pagamento a rate tramite Klarna. È il cosiddetto “trucco della prima rata”, che consiste nel versare solo la prima quota di un acquisto e ignorare le successive, spesso utilizzando carte senza fondi.
Ma andiamo per ordine, cos’è Klarna?
Klarna è un’app svedese di servizi finanziari che anticipa il costo di un acquisto, permettendo di ricevere subito il prodotto o il servizio e di rimborsare l’importo in tre rate senza interessi. Il primo pagamento avviene al momento dell’acquisto, il secondo dopo 30 giorni e il terzo dopo 60 giorni, senza costi aggiuntivi. Il servizio è disponibile in molti e-commerce e negozi fisici ed è diventato, in poco tempo, una delle maggiori banche europee, attiva in 45 Paesi.
E cosa suggeriscono alcuni utenti sui social?
Di pagare la prima rata con una carta prepagata quasi vuota e poi far perdere le proprie tracce. Un comportamento doppiamente irresponsabile: da un lato, si tratta a tutti gli effetti di un furto; dall’altro, si ignorano le conseguenze a lungo termine che possono compromettere la propria stabilità finanziaria.
Già, perché cosa succede se non si pagano le rate di un finanziamento?Anche per importi piccoli, i mancati pagamenti ripetuti possono portare alla segnalazione alle agenzie di credito, influenzando negativamente il punteggio creditizio e la possibilità di ottenere prestiti o finanziamenti in futuro. E se, a 30 anni, ci si vedesse negare un mutuo per la prima casa a causa di scelte avventate fatte da giovanissimi?
Abbiamo chiesto una riflessione sul tema giovani generazioni e educazione finanziaria a Michela Calculli, blogger e divulgatrice, specializzata in economia, finanza e fisco.
La Generazione Z ha una relazione sempre più stretta con i soldi virtuali, come criptovalute e valute digitali. Credi che questi strumenti stiano plasmando in modo positivo o negativo la loro educazione finanziaria? Le criptovalute stanno sicuramente avendo un impatto sull’educazione finanziaria della Generazione Z. Se questo impatto sia positivo o negativo è difficile dirlo in modo netto. Da un lato, molti giovani vedono in questi strumenti un’opportunità per generare valore rapidamente, con l’idea che investire poco possa portare a guadagni elevati. Questo li attrae perché le criptovalute appaiono come qualcosa di innovativo e redditizio.
D’altro canto, è fondamentale che acquisiscano una comprensione più approfondita di questi strumenti, che sono estremamente complessi e richiedono conoscenze giuridiche, tecnologiche, finanziarie e persino filosofiche, soprattutto se consideriamo anche la politica monetaria.
Se ben guidati, i ragazzi possono trarre beneficio da questo interesse, perché le valute virtuali li spingono ad approfondire non solo temi legati alla finanza, ma anche alla politica monetaria. Tuttavia, c’è un aspetto da non sottovalutare: i dati mostrano che le ragazze sono meno coinvolte in questo ambito, il che evidenzia una disparità di genere che andrebbe affrontata.
Quali sono i rischi principali per la Generazione Z quando si tratta di gestire la propria identità digitale finanziaria? Uno dei rischi più grandi è la giovane età. Molti ragazzi, spesso anche minorenni, finiscono vittime di truffe finanziarie come schemi Ponzi e piattaforme fraudolente, attratti da promesse di guadagni spropositati.
Va notato che il problema riguarda soprattutto i ragazzi, perché le statistiche mostrano che la presenza maschile nel mondo delle criptovalute e delle finanze digitali è molto più alta rispetto a quella femminile. Paradossalmente, questa minore partecipazione delle ragazze le protegge in parte da truffe e investimenti rischiosi, ma allo stesso tempo le espone a una minore possibilità di guadagno e indipendenza finanziaria in futuro.
In generale, il rischio maggiore nel digitale è quello di imbattersi in piattaforme fasulle, catene fraudolente e realtà inesistenti che sottraggono valore senza offrire nulla in cambio. La mancanza di consapevolezza e strumenti adeguati per riconoscere queste truffe è una delle sfide più urgenti da affrontare.
Quanto è importante oggi educare le persone all’uso responsabile del denaro e alla pianificazione finanziaria, considerando la loro inclinazione verso l’instant gratification e la condivisione digitale della propria vita? L’educazione finanziaria è più importante che mai, proprio per questi motivi. Da un lato, la Generazione Z ha accesso a una quantità enorme di informazioni, spesso anche molto specifiche e dettagliate. Tuttavia, il problema è un altro: manca un supporto che aiuti a mettere ordine tra tutte queste nozioni. L’iper-connessione e la ricerca della gratificazione istantanea portano i ragazzi ad acquisire conoscenze in modo rapido, ma trasformarle in competenze richiede un percorso più strutturato. Per questo è essenziale fornire loro strumenti educativi, momenti di confronto e spazi di discussione per approfondire i concetti finanziari. Fermarsi a riflettere e condividere esperienze può fare la differenza tra un’informazione superficiale e una consapevolezza reale e duratura.
Essere consapevoli delle "impronte digitali" che lasciamo in Rete è fondamentale. Prima di pubblicare, chiediamoci sempre se quel contenuto rappresenta davvero chi siamo e chi vogliamo essere. Perché la Rete dimentica molto meno di quanto pensiamo.

Una parola: doomspending

È lo shopping compulsivo motivato dalla paura di un futuro incerto.
Il termine nasce dalla fusione di doom (rovina) e spending (spesa) e descrive un comportamento sempre più diffuso, soprattutto tra Millennials e Gen Z. Le crisi economiche, il cambiamento climatico e l’instabilità globale generano ansia e un senso di impotenza. La risposta? Cercare conforto negli acquisti impulsivi, anche a scapito del risparmio.
Un fenomeno simile si era già visto nel 1929, durante la Grande Depressione, quando le vendite di rossetti aumentarono nonostante la crisi: un piccolo lusso accessibile per sentirsi meglio. Oggi, però, il doomspending è amplificato dai social media e dalla facilità degli acquisti online.
Il rischio? Entrare in un circolo vizioso di spese e debiti senza rendersi conto delle conseguenze. Il punto non è demonizzare gli acquisti, ma prendere consapevolezza.
Altri content creator che parlano di Educazione finanziaria:
Pecuniami
Starting Finanz
Finanz
Rame

Scuola

📢 Cerchiamo una classe!
Visual identity del progetto. La terra vista dallo spazio con il titolo "Dateci Spazio"
Dove? In una scuola secondaria di secondo grado a Bari e Treviso.
Perché? Per partecipare al progetto “Dateci Spazio”, realizzato in collaborazione con NTT Data e MiAssumo per combattere gli stereotipi di genere nelle materie STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica).
Ospita il progetto nella tua scuola e offri alla tua classe un’ora e mezza di attività formativa. Il tempo sta per scadere!
Rispondi a quest'email e ti ricontatteremo con tutte le informazioni.

Un piccolo aiuto

Stiamo raccogliendo i bisogni di ragazzi e ragazze tra i 6 e i 18 anni sul tema dell’inclusione sociale e dell’uso della tecnologia come leva per la socialità.
Il progetto mira a contrastare l’isolamento e a migliorare il benessere mentale di bambini/e e adolescenti, con particolare attenzione ai più vulnerabili.
È stato realizzato in collaborazione con università e istituzioni nazionali e internazionali: Università di Pisa, Università degli Studi di Firenze, Scuola Superiore di Studi Universitari e di Perfezionamento Sant'Anna,Fondazione Stella Maris, State Institution "Ukrainian Medical Rehabilitation Centre for Children with Organic Disorders of Nervous System of The Ministry of Health", Istituto Superiore di Sanità, Fight The Stroke Foundation FTS.
Sei un genitore o un caregiver di un/una ragazzo/a tra i 6 e i 18 anni? Aiutaci rispondendo e diffondendo questo breve questionario.

Curiosità da segnalare

Oggi, in un mondo sempre più connesso, anche le istituzioni più radicate sentono il bisogno di evolversi. È quello che successo alla Chiesa cattolica, attraverso i social media, le community online e i progetti di storytelling. Come l’ultimo che sta partendo proprio in questi giorni, complice quest’anno giubilare.
Se hai tra i 18 e i 35 anni o conosci qualcuno che vuole mettersi in gioco nel mondo dei social, c’è il progetto “Shine to Share”, che invita i giovani a raccontare, con un video di 40-60 secondi, un’esperienza di fede o di servizio vissuta in oratorio, parrocchia o associazione cattolica.
Entro il 30 settembre, una giuria di esperti di comunicazione della CEI selezionerà i 20 video più creativi e in linea con i valori della Chiesa cattolica. Gli autori diventeranno Ambassador della CEI per realizzare contenuti sui social.
Un cambiamento per avvicinarsi alle nuove generazioni, e alle loro necessità di spiritualità e dialogo.

Appuntamenti

Martedì 25 marzo
Ore 14:30
| Terzo e ultimo appuntamento online del ciclo formativo sulla comunicazione inclusiva in ambiente lavorativo, rivolto alla popolazione aziendale di Howden. Durante il webinar, affronteremo temi della gestione di pregiudizi e stereotipi legati alla disabilità, la promozione dell’empatia e della comprensione dei bisogni delle persone con disabilità nell’esperienza aziendale e civile.
Ore 17:00 | Continua il percorso formativo sulle fake news presso l’IC Montalcini di Pescia (PT) con gli/le insegnanti della scuola dell’infanzia, della primaria e della secondaria di I° grado. Nelle sessioni mercoledì e venerdì rifletteremo su fake news, web reputation e comunicazione responsabile, per poi progettare in gruppo un’attività didattica da usare in aula e, se idonea, da caricare sulla piattaforma ancheioinsegno.it.
Giovedì 27 marzo
Ore 13:00
| Secondo incontro del percorso “Il mio primo telefono” presso l’International School of Trieste. I bambini e le bambine della classe quinta della scuola primaria familiarizzeranno con i principi del Manifesto della comunicazione non ostile e i temi del digitale.
Ore 14:30 | Continua il percorso all’IC Tiziana Weiss di Trieste sull’Intelligenza Artificiale generativa nei contesti educativi. Con il corpo docente della primaria e della secondaria di I° grado approfondiremo l’utilizzo di strumenti di IA per la didattica in classe.
Ore 16:00 | Incontreremo online i collaboratori e le collaboratrici di Banca Sella, per un appuntamento dedicato all’impatto delle parole nelle relazioni e nel contesto aziendale. Partendo dai principi chiave del Manifesto della comunicazione non ostile, rifletteremo su come la comunicazione possa rafforzare le relazioni, valorizzare la diversità e rendere la rete un luogo più positivo.
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