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Come Turetta ha ucciso Cecchettin è pornografia del dolore!

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24/06/24

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Titolo articolo online omicidio Giulia Cecchettin
Ciao!
Questo numero de “Il Megafono giallo” lo iniziamo così, con i titoli di queste ultime ore. Pagine e pagine di dettagli macabri, violenti e disturbanti.
Parole su parole che ci obbligano a porci alcune domande:
1) A cosa ci servono questi dettagli? Perché noi cittadini dobbiamo conoscere la dinamica esatta di come Filippo Turetta abbia ucciso Giulia Cecchettin?
2) Quali sono le responsabilità del sistema mediatico nel rendere disponibili dettagli così morbosi?
3) È rispettoso nei confronti della famiglia? Come si saranno sentiti il padre e la sorella nel rivivere, ancora una volta, questo dolore profondo?

Potremmo pensare che le risposte siano ovvie, ma è importante ricordare che questo tipo di narrazione alimenta quella che possiamo definire “pornografia del dolore”. Dettagli crudi e violenti che non contribuiscono alla nostra comprensione, ma piuttosto perpetuano una cultura del morboso.
Quello che dobbiamo davvero sapere è che una persona, cresciuta in una cultura violenta e patriarcale, ha tolto la vita a un'altra persona. Una donna.

Come disse Elena Cecchettin, sorella di Giulia, durante un monologo al Salone del Libro di Torino: "Resistiamo a questa società che ci vuole violenti e aggressivi, perché siamo noi che costituiamo la società e noi che abbiamo il potere di cambiarla".
C’è forse una parola per rispondere alla prima domanda ”Perché noi cittadini dobbiamo conoscere la dinamica esatta di come Filippo Turetta ha ucciso Giulia Cecchettin?” e questa parola è “Doomscrolling”.
La traduzione letterale in italiano è "scrollare verso il baratro", ovvero la tendenza a navigare ossessivamente su internet alla ricerca di notizie negative, come cronaca nera, disastri, tragedie o altre informazioni che generano ansia e preoccupazione.

Un esempio offline di questa cattiva abitudine? Hai presente quando incrociamo un incidente stradale e rallentiamo per vedere cosa è successo? Più o meno la stessa cosa ci accade online. Un comportamento che però può avere conseguenze negative sulla nostra salute mentale perché generatore di ansia, alterazione dell’umore, ecc…

E ci sono anche le fake news…

La «palpata breve» non è reato. Il bidello assolto a Roma perché durava solo «una manciata di secondi»
Questo era uno dei titoli che riassumeva la vicenda del bidello 66enne assolto dall'accusa di violenza sessuale per aver toccato brevemente i glutei di una studentessa di 17 anni. Implacabile quei giorni era partita l’onda di indignazione social, fatta di raccolte firme, video virali di influencer, strumentalizzazioni politiche e mobilitazioni mediatiche. Dopo quasi un anno però si scopre che la notizia era una fake news, ma
“La Repubblica”, lo stesso giornale che aveva riportato tra i primi quella sentenza, ha pubblicato un articolo di rettifica. La redazione ha precisato che nella motivazione della sentenza, presieduta dalla dottoressa Maria Bonaventura, non è mai stato affermato che un tocco breve non costituisce reato.

“Con riferimento alla vicenda giudiziaria del bidello accusato di molestie da una studentessa e successivamente assolto dal Tribunale penale di Roma — di cui la Repubblica si è occupata con gli articoli dell’08.07.2023, 09.07.2023, 17.07.2023, 26.07.2023, 27.07.2023, 30.09.2023 — la Redazione intende precisare che nella motivazione della sentenza n. 10917/2023 della 5^ Sezione Penale Collegiale del Tribunale di Roma, presieduta dalla Dottoressa Maria Bonaventura:
1) non è mai stato affermato che la “la palpata breve non è reato” ma al contrario si afferma che la condotta dell’imputato “integra sicuramente” un’azione riconducibile al reato di violenza sessuale;
2) è stato affermato chiaramente che, anche in presenza di un eventuale intento ludico e/o scherzoso, il fatto sarebbe comunque penalmente punibile laddove sussistesse conferma dell’intenzionalità di ledere la libertà sessuale altrui da parte dell’imputato;
3) è stato tuttavia evidenziato come, all’esito dell’istruttoria svolta, non si è giunti all’accertamento “oltre ogni ragionevole dubbio” che l’imputato avesse toccato intenzionalmente la studentessa nella zona erogena.”

Insomma, cosa possiamo dedurre da questa storia?
Che la responsabilità dei media di informazione è fondamentale per lo svolgimento di un dibattito pubblico sano e utile allo sviluppo della comunità.

Proprio nei giorni scorsi, il Presidente Mattarella ha parlato di disinformazione durante i colloqui con la presidente moldava Maia Sandu a Chisinau, capitale della Moldavia. Nello specifico, si è concentrato sulla disinformazione organizzata come strumento di scontro tra Paesi, riferendosi alla campagna di disinformazione russa che “è insistente in tutta Europa e va affrontata in sede Ue e in sede Nato”.

Una curiosità

Le emoji sono diventate uno strumento per comunicare in modo rapido e visivo, ma i diversi usi culturali e generazionali continuano a creare ostacoli alla comunicazione.
Secondo un nuovo rapporto della piattaforma di educazione linguistica Preply, otto americani su dieci sono rimasti confusi e disorientati dall’uso delle emoji nelle chat, quindi l'81%.

Questo accade quando qualcuno invia un'emoji che sembra fuori contesto alla persona dall'altra parte, ma ha perfettamente senso per il mittente.
L’emoji che crea maggiore confusione? È quella che raffigura un dito con lo smalto. Mentre il 40% usa l'icona per indicare classe o eleganza, altri dicono che significa "solo smalto per unghie", "Non preoccuparti di me" e "cura di sé". Vuoi scoprire le altre?
Lista di emoji
Una cosa che anche noi facciamo fatica a capire…
È stato definito «il più grande fenomeno online dell’anno».
Si tratta di “Skibidi Toilet” una serie animata nata in Russia nel febbraio 2023 e diventata un vero e proprio fenomeno virale tra gli adolescenti di tutto il mondo, soprattutto sui social media come YouTube e TikTok.
Dovendo sintetizzare la trama di “Skibidi Toilet” possiamo suggerirti di immaginare dei WC antropomorfi con teste umane che combattono contro strani esseri con telecamere, altoparlanti e televisori al posto della testa.
Sì, è esattamente questo. Per noi adulti un fenomeno di difficile comprensione ma che tiene incollati i più piccoli agli schermi, nonostante il contenuto sia spesso violento e a tratti inquietante. Ma qual è il motivo di questo successo? Gli esperti di fenomeni digitali ne hanno individuati alcuni:
  • La serie è piena di umorismo surreale, violenza cartoonistica e situazioni assurde.
  • Gli episodi sono brevi e dinamici e con un ritmo incalzante.
  • Contiene molti riferimenti a videogiochi, meme e altri elementi della cultura pop.

Segnalazioni belle

Che sorpresa! Questa settimana sul numero 3578 di Topolino ci siamo anche noi con l’ultimo libro che abbiamo pubblicato, “A chi lo dici?” di Rosy Russo.

Numero 3578 di Topolino con libro Parole O_Stili "A chi lo dici"
“A chi lo dici?” è un manuale che aiuta ragazzi e ragazze a comunicare con rispetto ed efficacia, grazie a: utili strategie per imparare a “mettersi in ascolto” dell’altro, storie e suggerimenti pratici per scegliere le parole giuste, divertenti test che faranno loro capire i punti di forza e dove migliorare.

La squadra si allarga

Ti raccontiamo una cosa insolita per la nostra newsletter.
Il team di Parole O_Stili ha bisogno di una nuova persona da accogliere nel team, nello specifico attendiamo l’arrivo di un o una Educational & Learning Manager.

Chi stiamo cercando?
Un o una Educational & Learning Manager che si occuperà di progettare, implementare e gestire percorsi educativi e di apprendimento innovativi, in ambito scolastico [primaria & secondaria]. Nello specifico dovrà:
  • Analizzare i bisogni educativi e formativi di diversi target;
  • Sviluppare strategie e progetti innovativi per l'apprendimento e l'insegnamento;
  • Progettare e implementare programmi di formazione personalizzati;
  • Gestire e monitorare lo sviluppo dei progetti educativi e di formazione con l'ecosistema scolastico di Parole O_Stili;
  • Creare e sviluppare collaborazioni con altri professionisti dell'educazione, aziende, istituzioni e organizzazioni per creare sinergie e opportunità di apprendimento.
Cosa guarderemo?
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