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1 Dicembre 2018

Il Manifesto della comunicazione non ostile per lo sport

 

Nasce “Il Manifesto della comunicazione non ostile per lo Sport”, 10 principi che hanno il compito di ristabilire un contatto diretto e sincero basato sui valori nobili dello sport per evitare un linguaggio ostile nel tifo e nella rete.

A orientare la declinazione del Manifesto della comunicazione non ostile per lo sport – patrocinato dal Coni – sono stati i contributi di oltre 100 fra atleti, club, squadre, federazioni, aziende, giornalisti e comunicatori legati al mondo dello sport come Massimiliano Allegri, Alex Zanardi, Andrea Monti – Direttore della Gazzetta dello Sport, Xavier Jacobelli – Direttore di TuttoSport, Ivan Zazzaroni – Direttore responsabile del Corriere dello Sport, Bruno Gentili – Direttore di Rai Sport, Federico Aliverti – Direttore di Motociclismo, FC Inter, Fidal, Filjkam, Lega Pallavolo Serie A, CSI, Twitter Sport, Jaguar Land Rover, McFit.

Questa nuova declinazione del manifesto dedicata allo sport è stata presentata in occasione di Parole a scuola: Bari lo scorso 30 novembre da ospiti d’eccezione:
Lia Capizzi, Paolo Condò, giornalisti sportivi, Francesco Toldo ex portiere e oggi dirigente dell’Inter,Consuelo Mangifesta l’ex-pallavolista della nazionale e telecronista, Josefa Idem ex-canoista plurimedagliata, Antonella Palmisano e Massimo Stano marciatori della squadra nazionale, Maria Beatrice Benvenuti arbitro di rugby a 15, Andrea Stefani, project manager di #tifiamoeuropa UEFA.

 

Ecco i 10 principi del Manifesto della comunicazione non ostile per lo Sport
1. Virtuale è reale
Sport è dare sempre il meglio di sé. Per questo sia in gara, sia nella vita e nel mondo virtuale, sostengo i valori della correttezza, della condivisione e del rispetto
2. Si è ciò che si comunica
Da atleta, da tifoso o da commentatore, so che i miei discorsi dicono chi sono, e quanto credo nello sport che amo. Faccio sì che siano forti, leali, onesti e gentili
3. Le parole danno forma al pensiero
Cerco sempre parole giuste. Governo l’adrenalina e l’emozione con il rigore del mio pensiero. Controllo i toni perché lo spirito sportivo vinca anche nella sconfitta
4. Prima di parlare bisogna ascoltare
Mi alleno ad ascoltare. Ascolto l’allenatore, l’arbitro, i compagni. Ascolto le lodi, e ascolto le critiche. Ascolto il mio corpo. Ascoltando divento più forte e migliore
5. Le parole sono un ponte
Lo sport è un linguaggio che tutti capiscono e il messaggio dello sport è potente: faccio sì che sia positivo, pieno di speranza. Che ispiri le persone. Che le unisca
6. Le parole hanno conseguenze
Le mie parole hanno peso e valore: possono in_uire su molte persone rendendole peggiori o migliori. Dunque, anche in piena emozione agonistica parlo con misura
7. Condividere è una responsabilità
Sono responsabile dei contenuti che condivido. Esalto la sapienza tecnica, la bellezza, l’armonia, le storie che rincuorano. Condanno il tifo cieco, cattivo e ostile
8. Le idee si possono discutere. Le persone si devono rispettare
Nello sport non esistono nemici, ma solo avversari: li rispetto perché, senza di loro, non c’è gara. Rispetto regole, arbitri e giudici: sono i garanti della mia passione
9. Gli insulti non sono argomenti
Ricordo che lo sport è fair play: gioco leale. L’agonismo è confronto positivo, mentre l’insulto è debole, vigliacco, incivile. Aggredire è il contrario di competere
10. Anche il silenzio comunica
Il silenzio vince: è concentrazione e autocontrollo. Evito le parole vuote e inutili. Quelle violente non mi servono: so dimostrare la mia forza e il mio valore coi fatti
Informazioni su “Parole a scuola”

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