Nasce “Il Manifesto della comunicazione non ostile per lo Sport”, 10 principi che hanno il compito di ristabilire un contatto diretto e sincero basato sui valori nobili dello sport per evitare un linguaggio ostile nel tifo e nella rete.
A orientare la declinazione del Manifesto della comunicazione non ostile per lo sport – patrocinato dal Coni – sono stati i contributi di oltre 100 fra atleti, club, squadre, federazioni, aziende, giornalisti e comunicatori legati al mondo dello sport come Massimiliano Allegri, Alex Zanardi, Andrea Monti – Direttore della Gazzetta dello Sport, Xavier Jacobelli – Direttore di TuttoSport, Ivan Zazzaroni – Direttore responsabile del Corriere dello Sport, Bruno Gentili – Direttore di Rai Sport, Federico Aliverti – Direttore di Motociclismo, FC Inter, Fidal, Filjkam, Lega Pallavolo Serie A, CSI, Twitter Sport, Jaguar Land Rover, McFit.
Questa nuova declinazione del manifesto dedicata allo sport è stata presentata in occasione di Parole a scuola: Bari lo scorso 30 novembre da ospiti d’eccezione:
Lia Capizzi, Paolo Condò, giornalisti sportivi, Francesco Toldo ex portiere e oggi dirigente dell’Inter,Consuelo Mangifesta l’ex-pallavolista della nazionale e telecronista, Josefa Idem ex-canoista plurimedagliata, Antonella Palmisano e Massimo Stano marciatori della squadra nazionale, Maria Beatrice Benvenuti arbitro di rugby a 15, Andrea Stefani, project manager di #tifiamoeuropa UEFA.
Ecco i 10 principi del Manifesto della comunicazione non ostile per lo Sport
1. Virtuale è reale
Sport è dare sempre il meglio di sé. Per questo sia in gara, sia nella vita e nel mondo virtuale, sostengo i valori della correttezza, della condivisione e del rispetto
2. Si è ciò che si comunica
Da atleta, da tifoso o da commentatore, so che i miei discorsi dicono chi sono, e quanto credo nello sport che amo. Faccio sì che siano forti, leali, onesti e gentili
3. Le parole danno forma al pensiero
Cerco sempre parole giuste. Governo l’adrenalina e l’emozione con il rigore del mio pensiero. Controllo i toni perché lo spirito sportivo vinca anche nella sconfitta
4. Prima di parlare bisogna ascoltare
Mi alleno ad ascoltare. Ascolto l’allenatore, l’arbitro, i compagni. Ascolto le lodi, e ascolto le critiche. Ascolto il mio corpo. Ascoltando divento più forte e migliore
5. Le parole sono un ponte
Lo sport è un linguaggio che tutti capiscono e il messaggio dello sport è potente: faccio sì che sia positivo, pieno di speranza. Che ispiri le persone. Che le unisca
6. Le parole hanno conseguenze
Le mie parole hanno peso e valore: possono in_uire su molte persone rendendole peggiori o migliori. Dunque, anche in piena emozione agonistica parlo con misura
7. Condividere è una responsabilità
Sono responsabile dei contenuti che condivido. Esalto la sapienza tecnica, la bellezza, l’armonia, le storie che rincuorano. Condanno il tifo cieco, cattivo e ostile
8. Le idee si possono discutere. Le persone si devono rispettare
Nello sport non esistono nemici, ma solo avversari: li rispetto perché, senza di loro, non c’è gara. Rispetto regole, arbitri e giudici: sono i garanti della mia passione
9. Gli insulti non sono argomenti
Ricordo che lo sport è fair play: gioco leale. L’agonismo è confronto positivo, mentre l’insulto è debole, vigliacco, incivile. Aggredire è il contrario di competere
10. Anche il silenzio comunica
Il silenzio vince: è concentrazione e autocontrollo. Evito le parole vuote e inutili. Quelle violente non mi servono: so dimostrare la mia forza e il mio valore coi fatti
Informazioni su “Parole a scuola”