Manifesto della comunicazione non ostile… per la politica

  1. Virtuale è reale

    So che la comunicazione è parte integrante della mia azione politica, orientata al bene comune.
    Dunque mi assumo sempre la responsabilità di ciò che comunico, sia online che offline.
    Non considero o uso la rete come zona franca in cui tutto è permesso.

  2. Si è ciò che si comunica

    La mia comunicazione mi definisce. Faccio sempre in modo che ciò che comunico e ciò che viene comunicato per mio conto sia rispettabile, così come io sono rispettabile in quanto persona che agisce politicamente.

  3. Le parole danno forma al pensiero

    Sono intellettualmente onesto. Definisco al meglio le mie idee e le mie intenzioni.
    Non approfitto dei media e della loro brevità per diffondere messaggi attraenti ma offensivi o infondati.
    Rispetto l’intelligenza di chi mi ascolta.

  4. Prima di parlare bisogna ascoltare

    Prendo in considerazione gli argomenti dei miei interlocutori anche se non li condivido.
    Non li interrompo. Non deformo le loro parole per controbattere meglio.
    Preferisco il dialogo e il serrato confronto delle idee al monologo.

  5. Le parole sono un ponte

    Credo nella forza delle mie idee e nel potere delle mie parole.
    Al mio interlocutore, che sia un avversario politico o gli elettori, offro i miei argomenti e la mia passione per dialogare e per convincere, mai per annientare.

  1. Le parole hanno conseguenze

    Credo che il dibattito pubblico, anche se aspro, debba essere un momento di crescita per tutti.
    Come persona pubblica, sono consapevole che tutto ciò che dico lascia un segno in molti.
    Prima di fare un’affermazione, penso alle conseguenze.

  2. Condividere è una responsabilità

    Quanto condivido in rete si riflette sulla mia credibilità personale.
    Non produco, diffondo o promuovo notizie, informazioni e dati che so essere falsi, manipolati o fuorvianti.
    Evito che anche chi comunica per mio conto lo faccia. Educo alla responsabilità le community che mi sostengono.

  3. Le idee si possono discutere. Le persone si devono rispettare

    Mi batto per le mie idee e contrasto quelle che ritengo sbagliate, ma lo faccio portando sempre il confronto sul piano dei contenuti. Rispetto il mio interlocutore e la sua sfera personale, non lo derido, non gli attribuisco affermazioni che non ha mai fatto.

  4. Gli insulti non sono argomenti

    Machiavelli scrive che gli uomini offendono o per paura o per odio.
    Sono consapevole che gli insulti sono umilianti sia per chi li riceve, sia per chi li fa: per questo non insulto e non rispondo agli insulti, e mi impegno a migliorare il mio Paese cominciando a migliorare il livello del dibattito pubblico.

  5. Anche il silenzio comunica

    Non parlo solo per occupare spazio o sottrarre spazio ai miei avversari.
    Quando parlo, faccio discorsi rilevanti, che hanno un peso e un significato.
    Quando taccio, anche il mio silenzio ha un peso e un significato.

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