Educazione all’uso etico dell’IA a scuola
A scuola, l’IA non è più un futuro lontano: è presente. Strumenti come ChatGPT sono entrati nella vita scolastica degli studenti con la naturalezza delle app di messaggistica o dei social. Non sono solo “un aiuto per i compiti”: sono diventati una scorciatoia, una compagnia, una fonte alternativa.
E allora? Cosa può fare la scuola?
- Non demonizzare l’IA, ma nemmeno lasciarla usare senza contesto.
- Aiutare studenti e studentesse a capire come funziona e cosa comporta.
- Parlare di responsabilità, trasparenza, etica.
Il Manifesto della comunicazione non ostile per e con l’IA nasce proprio per questo:
- spiegare cos’è davvero l’IA (e cosa non è),
- discutere di bias, responsabilità, trasparenza,
- stimolare la riflessione critica negli studenti,
- costruire competenze digitali e civiche con strumenti semplici, concreti, attuali.
Parole O_Stili ha costruito
uno speciale percorso formativo per il mondo scolastico che parte proprio dal Manifesto. Se vuoi saperne di più scrivici a
info@paroleostili.itEducazione all’uso etico dell’IA in azienda
L’intelligenza artificiale sta diventando parte della vita quotidiana anche in azienda: strumenti predittivi nei reparti HR, chatbot per il customer care, tool di automazione nel marketing, sistemi di analisi dati in tempo reale.
Tutto è più efficiente. Ma la domanda giusta è: a che prezzo?
Il Manifesto per e con l’IA è uno strumento utile anche per:
- scrivere prompt inclusivi e rispettosi,
- progettare contenuti che non escludano nessuno,
- integrare l’IA nei processi senza creare nuove disuguaglianze,
- non delegare all’algoritmo la responsabilità delle parole.
Ecco alcuni esempi concreti di come si può usare l’IA in azienda in modo etico, evitando che diventi uno strumento divisivo o discriminante:
1. Formazione inclusiva, non solo per “tech people”
👎 “Chi non sa usare questi strumenti si arrangi.”
👍 “Ti accompagniamo passo passo a capire come funzionano, senza paura.”
L’introduzione dell’IA può creare un divario generazionale e culturale interno. Per questo è fondamentale formare tutte le persone, non solo chi ha già familiarità con il digitale. Un linguaggio accessibile, esercitazioni pratiche, contesto: è così che si costruisce un’azienda che cresce insieme.
2. Prompt e output etici: il linguaggio conta anche quando lo scrive una macchina
👎 “Crea una descrizione per un candidato ideale: giovane, dinamico, ambizioso.”
👍 “Descrivi competenze e valori, evitando bias legati all’età, al genere o all’aspetto.”
Anche un prompt errato può generare comunicazioni discriminatorie. Chi lavora in HR o marketing deve imparare a scrivere richieste all’IA con responsabilità, pensando a chi leggerà o subirà l’impatto di quei contenuti. Il Manifesto della comunicazione non ostile per e con l’IA aiuta proprio in questo: a usare parole che rispettano le persone, anche quando passano da un algoritmo.
3. Comunicare con autenticità anche quando l’IA scrive per noi
👎 “Comunicato stampa generato da IA, tanto basta che sia corretto.”
👍 “Anche con l’IA, ogni parola rappresenta chi siamo. Cura, tono e verità restano nostri.”
Chi lavora in comunicazione o ufficio stampa deve mantenere il tono di voce dell’azienda e verificare il messaggio. L’IA può aiutare, ma non può sostituire il pensiero critico.
Parole O_Stili ha costruito uno speciale
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